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12-04-2010 TUTTE LE NEWS
Confindustria ANIE preoccupata per sentenza consulta su fotovoltaico
Confindustria ANIE esprime forte preoccupazione per le sentenze 119, 120 e 124 della Corte Costituzionale nelle quali sono state dichiarate incostituzionali alcune leggi Regionali (Puglia e Calabria) che si proponevano di regolare le procedure di autorizzazione a costruire e esercire impianti di produzione elettrica da fonti rinnovabili. Le leggi in questione sono la n. 31 del 2008 della Regione Puglia, la n. 38 e la n. 42 della Regione Calabria.
 
Le sentenze hanno già avuto i primi effetti, negativi, sullo sviluppo del mercato fotovoltaico. In Puglia, ad esempio, le banche hanno già da qualche settimana sospeso le pratiche di finanziamento per quei progetti per i quali era prevista solamente la Denuncia di inizio attività (DIA). In questo modo, rischia di essere danneggiato l'intero sviluppo del mercato mettendo in serio pericolo i 17.000 posti di lavoro creati sino ad oggi. "Il fotovoltaico può contribuire almeno per il 5% alla domanda di energia elettrica nazionale - spiega Claudio Andrea Gemme, Presidente dell'Associazione Energia di Confindustria ANIE, cui fa capo il Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane (GIFI). "L'industria fotovoltaica operativa in Italia ha già pianificato per il solo 2010 oltre 2,5 miliardi di € di investimenti che porterebbero alla creazione di almeno 3.000 nuovi posti di lavoro lungo tutta la filiera". Investimenti che a causa dei pronunciamenti della Consulta saranno inevitabilmente rallentati, se non addirittura bloccati. Le sentenze della Corte Costituzionale rappresentano un ulteriore e pesantissimo ostacolo che contribuisce solamente ad aumentare il clima di incertezza, già creato dalla mancata approvazione del Conto Energia 2011 prima delle elezioni regionali e dall'assenza di Linee Guida Nazionali per il corretto inserimento degli impianti fotovoltaici sul territorio. "Esiste una legge dello Stato, l'articolo 12 del Decreto Legislativo 387 del 2003, che prevede la pubblicazione di Linee Guida Nazionali per regolamentare e uniformare l'iter autorizzativo degli impianti a fonti rinnovabili in tutto il territorio nazionale, che deve essere semplicemente applicata. Il Governo deve ora considerare questa una priorità assoluta." - continua il Presidente Claudio Andrea Gemme. "Le Linee Guida Nazionali avrebbero dovuto essere pubblicate entro Marzo 2010 contestualmente al Conto Energia 2011; ad oggi attendiamo ancora la riunione della Conferenza Unificata Stato-Regioni, che dovrà dare il via definitivo a questi due importanti provvedimenti per il settore fotovoltaico". Confindustria ANIE/GIFI auspica quindi, onde evitare irreversibili conseguenze, che il Governo intraprenda immediatamente le seguenti azioni: - assicurare l'industria fotovoltaica con la continuità del meccanismo di incentivazione e provvedere quindi alla pubblicazione del Conto Energia 2011; - approvare nel minor tempo possibile le Linee Guida per il corretto inserimento degli impianti fotovoltaici nel territorio nazionale nell'ottica (come anche espresso nelle sentenze in oggetto) di tutelare le aree protette, regolare l'occupazione del territorio e facilitare l'installazione in aree industriali/artigianali/commerciali. "La green economy è una realtà - prosegue Gemme - ma nel nostro Paese alcuni fattori concorrono ancora oggi a limitarne lo sviluppo: primo fra tutti un quadro regolamentare incerto e instabile. Eliminare le barriere è una condizione necessaria per il raggiungimento degli impegni sottoscritti dal nostro paese in ambito europeo. Anche se la congiuntura economica si presenta attualmente negativa, le energie rinnovabili registrano una domanda crescente e generano investimenti. L'Italia non può perdere una tale opportunità e l'impegno delle politiche pubbliche dovrebbe andare in questa direzione". "Gli scenari futuri lasciano intravedere una continuità con il recente passato - conclude Gemme. "Il settore dell'energia sta attraversando una fase di profondi cambiamenti e le tecnologie rinnovabili assumono una rilevanza eccezionale nel nuovo scenario".

repubblica.it