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12-09-2006 TUTTE LE NEWS
ANEV, per eolico concrete possibilità anti-crisi
Per il 2010 il primo ''buco'' nelle forniture da fonti fossili, ma con dimensioni contenute, per arrivare al 10% degli approvvigionamenti di materia prima nel 2020 e al 18% nel 2030.
 
Questo lo scenario descritto nell'ultimo rapporto intitolato 'Plugging the Gap-A survey of world fuel resources and their impact on the development of wind energy', realizzato dal GWEC (Global Wind Energy Council), da RES (Renewable Energy Systems Limited) e da EUREC (European Renewable Energy Centres Agency) nel quale emerge che la tecnologia eolica e' la scelta migliore per riempire il vuoto fossile, essendo la fonte di energia con il piu' alto tasso di sviluppo annuale dell'ultimo decennio (28%) nonche' la piu' sicura, economica e presente globalmente tra le fonti (e non) di energia indicate. ''Dati significativi - commenta l'associazione nazionale energia del vento, Anev (membro Ewea e Gwec) - per una idonea e quantomai opportuna presa d atto di una situazione mondiale difficilmente sostenibile ancora a lungo''. ''I valori indicativi di potenza eolica installabile globalmente presenti nel documento - riferisce il segretario generale dell'Anev, Simone Togni - ovvero 1.000 GW, non sono solo mere cifre su un foglio di carta ma una concreta possibilita' offertaci''. ''Nel Mondo - continua Togni - la potenza eolica installata ha raggiunto i 60 GW e raggiungera', come indicato anche nel rapporto, i 135 GW al 2010, ed essendo l'Europa titolare dei 2/3 di tale potenza viene da domandarsi cosa stia ancora aspettando il nostro Paese per dotarsi di una politica regolatoria uniforme ed efficace che ci permetta di contribuire, in modo sostanziale, all'equilibrio energetico necessario all'uomo e all'ambiente in cui vive''. Nel rapporto, ricorda l'Anev, si parte dalle previsioni della IEA (Agenzia Internazionale dell'energia) che stima che al 2030 il 60% delle forniture energetiche globali saranno ancora soddisfatte dal petrolio ma con una domanda di elettricita' in raddoppio generata per due terzi dai Paesi in via di sviluppo. Si stima inoltre che il picco dell'olio avverra' tra otto anni, quello del gas all'incirca nel 2030 con le relative conseguenze in termini economici sul prezzo di tali materie prime, mentre per il carbone e' previsto a fine secolo ma il suo utilizzo per fini elettrici e' considerato accettabile esclusivamente con le tecnologie pulite ad esso applicabili gravate, ad oggi, da costi elevati e barriere tecnologiche. (ANSA).

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