Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Per maggiori informazioni, leggi l'informativa estesa Cookie Policy.
Chiudendo questo banner, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

ITA
Text-A-A-A
Cerca:
Newsletter Conto Energia Lavora con noi Faq Glossario
Home > News > Entro l'anno decreto per gli incentivi al fotovoltaico Invia
stampa
 
 

 
NEWS
13-09-2006 TUTTE LE NEWS
Entro l'anno decreto per gli incentivi al fotovoltaico
Entro fine anno un decreto ministeriale interverrà a mettere ordine in materia di incentivi al fotovoltaico.


Ad annunciarlo, nel corso di un convegno sul tema organizzato dall’Enea, è stato il direttore generale del ministero dello Sviluppo economico, Sergio Garribba.
 
«Il decreto – spiega – è allo studio dei ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente. I nuovi parametri per l’assegnazione degli incentivi terranno conto del criterio di progressività, della qualificazione della domanda (saranno privilegiate quelle che prevedono l’integrazione del fotovoltaico nel settore civile e nell’edilizia) e dello sviluppo tecnologico». Non solo. Il nuovo dispositivo conterrà anche misure tese a semplificare l’iter amministrativo necessario per ricevere i permessi di realizzazione degli impianti. Fattore che, insieme alla corsa ad accaparrarsi gli incentivi del conto energia previsti nel bando con cui nel settembre del 2005 l’allora ministero delle Attività produttive ha previsto la realizzazione di impianti fotovoltaici per 100 mw (portati successivamente a 500 mw), sta creando seri problemi alle aziende italiane attive nel settore. La misura era stata varata dal precedente esecutivo nel tentativo di ripercorrere la strada tedesca al fotovoltaico. Attraverso gli incentivi del conto energia, in sei anni la Germania è riuscita a costruire una vera e propria industria del fotovoltaico con 25.000 addetti, 5.000 aziende, poco meno di due miliardi di euro di fatturato annui. Numeri equiparabili a quelli del Giappone, l’altro Paese leader del settore, dove per avviare l’industria del solare si è fatto ricorso al sistema dei presiti agevolati. «In Italia – ricorda Gianni Silvestrini, del comitato direttivo dello European PV Platform – sono state tentate entrambe le strade, ma sempre senza successo». Secondo l’esperto, per fare ripartire il settore occorre rilanciare la ricerca e attrarre capitali e tecnologie dall’estero. Esigenza su cui concorda Massimo Beccarello, responsabile di Confindustria per le public utilities, che invita a inquadrare il problema nel più ampio contesto delle fonti rinnovabili. «Chiediamo – afferma – una politica di incentivi per questo tipo di fonti, anche dal lato degli utenti. L’obiettivo è ridurre la dipendenza energetica dell’Italia e rispettare la sostenibilità ambientale». Strategia che, secondo l’esponente di Confindustria, sarebbe in grado di assicurare ritorni significativi in termini di innovazione tecnologica e di occupazione. A patto però che il Governo intervenga a fare chiarezza in materia di attribuzione degli incentivi, anche attraverso una semplificazione delle procedure amministrative. E che si faccia qualcosa di più anche sul piano dell’informazione e della formazione. Invito subito raccolto dal commissario straordinario dell’Enea, Luigi Paganetto. «L’Enea – assicura – intende contribuire alla ricerca su tecnologie avanzate per l’utilizzo del fotovoltaico collaborando con il sistema imprenditoriale per sviluppare insieme nuovi prodotti e processi e per iniziative di trasferimento tecnologico». Un’esigenza, quella del rilancio dell’industria italiana del fotovoltaico, su cui convergono tutti i partecipanti alla tavola rotonda. E non potrebbe essere altrimenti. Negli ultimi cinque anni il mercato mondiale del fotovoltaico è cresciuto a ritmi del 40 per cento. Tanto che anche la Cina ha iniziato a investire in un settore che, secondo gli analisti, è destinato a diventare sempre più strategico con il progressivo esaurimento delle risorse petroliere.(Domenico Lusi)

www.ilsole24ore.com