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NEWS
30-11-2005 TUTTE LE NEWS
L'eolico distruggerà il paesaggio?
Un dibattito ancora aperto. Intervista a Walter Ganapini.
 

L'energia eolica sembra il toccasana al fabbisogno energetico italiano e quindi mitigare gli alti costi che subiamo per la dipendenza dal petrolio. Ma c'è una soluzione? Per caso il paesaggio non rischia di diventare una vittima eccellente? A tutto ciò si aggiunga che gli schieramenti dell'ambientalismo si stanno sfaldando su questo fronte. Certamente è importante operare delle scelte in campo energetico altrimenti il paesaggio sarà la vittima predestinata. Per cercare di capire e fare il punto della situazione, abbiamo rivolto alcune domande a Walter Ganapini, neo presidente di Greenpeace.

Per controllare i gas climalteranti l'eolico è una delle opzioni. Però non si parla nè di off-shore nè di nuove tecnologie eoliche che pure esistono, nè di altre risorse come il solare e il finanziamento varato di recente, per quest'ultima voce, è veramente risibile. Può essere questa definita una politica seria verso le energie alternative...

<<Gli effetti del cambiamento climatico globale in atto risultano ormai evidenti anche all'opinione pubblica, così come lo sono i limiti intrinseci della applicazione del Protocollo di Kyoto, la cui entrata in vigore rappresenta comunque uno dei maggiori successi della mobilitazione internazionale a favore della sostenibilità e dello sviluppo. Dovrebbe essere priorità per tutti, a partire dalle istituzioni, impegnare risorse ingenti per una nuova "rivoluzione industriale"  tutta orientata alla efficienza degli usi dell'energia ed al massiccio ricorso alle fonti rinnovabili, dal solare all'eolico alle biomasse. E' chiaro a tutti come l'Italia, per la sua collocazione geografica e per la struttura del suo territorio, potrebbe essere tra le realtà che trarrebbero il massimo profitto da quell'impegno, ma l'insipienza diffusa che ci caratterizza sta facendoci disperdere anche questo ulteriore vantaggio competitivo, colto invece da Germania, Spagna, Danimarca, Finlandia, solo per rimanere nell'ambito dell'Unione Europea. E dire che a fine anni 70 avevamo realtà industriali e di ricerca che in ognuno dei settori innovativi citati potevano correre per la leadership a livello internazionale! Nel campo delle fonti rinnovabili, l'energia eolica appare tra quelle già oggi commercialmente convenienti, per installazioni sia a terra sia "off-shore"  (si pensi solo alla fattibilissima conversione a parchi eolici delle decine di piattaforme per l'estrazione di gas naturale oggi in dismissione in tutto l'Adriatico), per un potenziale produttivo elettrico pari ad oltre il 20% dell'attuale potenza installata nel nostro paese. Purtroppo gli interessi dominanti preferiscono, al di fuori di ogni logica anche solo economica, ipotizzare improbabili e comunque inefficaci ritorni al nucleare per "abbassare la bolletta energetica del paese".>>

Ignazio Lippolis

www.vglobale.it