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NEWS
02-02-2007 TUTTE LE NEWS
Dai campi la lotta a smog; in cittą -90%
Per le citta' italiane il salva-polmoni arriva dai campi. Contro l'emergenza smog e polveri sottili la ricetta si chiama infatti biocarburanti che consentono di abbattere gli inquinanti dall' 80 al 90 per cento solo considerandone l'uso nel trasporto pubblico.
 
E per la produzione sono gia' pronti un milione e 200 mila ettari dei nostri campi. Ad affermarlo il sottosegretario alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Stefano Boco, intervenuto ad un Forum Ansa sul futuro energetico visto dal lato agricolo. Boco ha quindi annunciato una svolta nel settore con la creazione di una delega ad hoc sulle agroenergie, assegnata allo stesso sottosegretario. ''E' la prima volta - ha detto Boco - che l'Italia affronta davvero con grande convinzione questo settore. Ci crediamo enormemente''. ''Il ruolo - ha aggiunto - e' quello di un Paese che puo' produrre dal 10 al 20% di energia che consuma, totalmente dalle proprie risorse agroenergetiche. Possiamo mettere al servizio del nostro Paese un milione e 200 mila ettari dei nostri campi per la produzione di biocarburanti, nello specifico biomasse, possiamo coltivare e quindi rendere meno pericolosi e meno abbandonati i nostri boschi senza danneggiarli e fare altrettanta energia elettrica o calorifera attraverso le biomasse''. ''Insieme al biogas e al bioetanolo possiamo dare al Paese non dico un intero Kuwait ma sicuramente una nuova frontiera energetica'', ha sottolineato il sottosegretario. Una svolta bio che potrebbe rappresentare davvero l'uovo di Colombo per le citta' malate di smog. ''Pensiamo a cosa possono significare i biocarburanti usati nel trasporto pubblico in una citta' come Roma. Usando questi combustibili derivati dalle colture italiane per i mezzi pubblici della capitale - ha detto Boco - possiamo abbattere del 90% gli inquinanti killer. E questo a Roma come nelle grandi citta'. Il mondo agricolo e' pronto''. Ma sulla strada alcuni nodi caldi. Il primo e principale quello della dipendenza dall'estero sulla fornitura del materiale. ''Noi sui biocarburanti - ha detto Boco - lavoriamo in questo momento con il 98% di materiale di importazione. Non dico che si debba arrivare esattamente al contrario ma sicuramente dobbiamo completamente cambiare questa politica: prima produrre i biocarburanti con il prodotto italiano e lasciare poi la possibilita' di usare il materiale di importazione per la parte in eccesso''. ''A oggi dall'estero arrivano 600 carghi a settimana soprattutto di olio di cocco. E per ora conviene importare ma cosi' - ha detto Boco - rischiamo la sconfitta su una sfida che non possiamo proprio perdere''. ''Sul piano delle agroenergie infatti - ha proseguito il sottosegretario con delega al settore - si possono metetre in moto grandi numeri. Noi abbiamo circa un milione e mezzo di aziende agricole e tutte sono interessate. Dobbiamo pero' rendere appetibile il mercato''. (ANSA). GU

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