Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Per maggiori informazioni, leggi l'informativa estesa Cookie Policy.
Chiudendo questo banner, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

ITA
Text-A-A-A
Cerca:
Newsletter Conto Energia Lavora con noi Faq Glossario
Home > News > Europa si converte all'eolico, ancora indietro l'Est Invia
stampa
 
 

 
NEWS
09-02-2007 TUTTE LE NEWS
Europa si converte all'eolico, ancora indietro l'Est
BRUXELLES - Europa spinge sull'energia eolica. Il mercato del vento convince sempre piu' Paesi dell' Unione.
 
Esclusi i tre pionieri dell'eolico, Germania, Spagna e Danimarca, si assiste infatti ad una nuova ondata di Paesi interessati a investire in turbine. Nel 2006, secondo i dati diffusi dall'Associazione Europea dell'Energia Eolica (Ewea), si e' toccato un nuovo record per cio' che riguarda la capacita' degli impianti. L'anno scorso sono stati installati 7.588 MW di energia eolica, per un valore di 9 miliardi di euro, con un aumento percentuale rispetto al mercato del 2005 del 23%. In termini di operativita' globale la capacita' dell'energia prodotta con il vento e' aumentata del 19%, supera i 48.000 MW e produce, come media annuale, 100 TWh di elettricita', cioe'un terzo dell' elettricita' consumata nell'Unione europea. Per il settimo anno consecutivo l'energia eolica e' seconda solo alle centrali a gas in termini di nuove istallazioni per la produzione di elettricita'. Benche' la Germania e la Spagna rimangano le regine incontraste del mercato Ue, di cui rappresentano il 50%, l'Ewea registra una tendenza positiva generale. E' cio' che sta succedendo in Francia, dove l'aumento percentuale di istallazioni nel 2006 ha superato il 100%, ma anche in Portogallo, dove si e' oltrepassato il 70%, in Irlanda e Gran Bretagna con un aumento della potenza eolica di circa il 50%. Si sta toccando con mano l'impatto che ha avuto sui mercati l' applicazione della direttiva Ue sull'elettricita' verde, secondo quanto afferma con determinazione l'Ewea che coglie l'occasione per ribadire la necessita' di target UE obbligatori per stimolare il mercato. L'eolico tira bene anche in Italia che, alla fine del 2006, con 2.123 MW e un incremento del 23%, appariva quarta tra i paesi dell'Unione europea per la quantita' di potenza istallata globalmente nel paese. Un rapido sguardo alle cifre 2006 mostra, pero', che l' anno scorso ci sono stati altri paesi europei che hanno investito in modo piu' massiccio per nuove istallazioni. Si parte dalla Germania (+ 2233 MW) per passare alla Spagna (+1587 MW), alla Francia (+810 MW). Il Portogallo ha aumentato la sua capacita' di 694MW e la Gran Bretagna di 634MW, mentre nel nostro paese l'anno scorso le nuove istallazioni non hanno portato che 417 MW in piu'. Esistono comunque mercati Ue dove l'energia eolica non e' ancora riuscita ad imporsi, e' il caso di Cipro, Estonia, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Slovacchia, Slovenia, paesi in cui l'anno scorso non e' stato installato neppure un KW. Anche se le cifre sono ancora modeste globalmente il mercato dei nuovi dieci paesi membri e', pero', interessato allo sviluppo dell'energia eolica. Le istallazioni dal 2005 al 2006 sono triplicate da 60MW a 183 MW, trainate soprattutto da Polonia, Lituania e Ungheria e in molti paesi la crescita delle istallazioni 2006 raggiunge percentuali a tre cifre. Guardando all'Unione europea di domani appare in rapida crescita, anche se le cifre sono ancora molto modeste, l' interesse per l'eolico in Croazia e Turchia, i due paesi candidati ad entrare nell'Unione europea. La Croazia e'passata da 6 KW nel 2005 a 17,2 KW nel 2006. In Turchia, con l' installazione di 31 KW nel 2006, si e' raggiunta una potenza totale di 51 MW. (ANSA).

www.ansa.it