Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Per maggiori informazioni, leggi l'informativa estesa Cookie Policy.
Chiudendo questo banner, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

ITA
Text-A-A-A
Cerca:
Newsletter Conto Energia Lavora con noi Faq Glossario
Home > News > OMAN, dal greggio alla benzina di datteri Invia
stampa
 
 

 
NEWS
02-07-2007 TUTTE LE NEWS
OMAN, dal greggio alla benzina di datteri
DUBAI - Greggio e derivati contribuiscono ad oltre il 50% del suo prodotto interno lordo e all'80% delle sue esportazioni, eppure potrebbe essere proprio l'Oman, sultanato petrolifero del Golfo, a diventare il primo Paese arabo a produrre un'alternativa economicamente sostenibile al petrolio: bio-carburanti ottenuti dalle palme da dattero.
 
''Il nostro obiettivo non e' solo quello produrre bio-carburanti ma anche costruire una rete di distribuzione di almeno 100 stazioni'', chiarisce Mohammaed Bin Saif Al Harthy, amministratore delegato della Oman Green Energy Company (Ogec) che ha gia' avuto la concessione dalle autorita' per costruire una bio-raffineria a Sohar, polo industriale petrolchimico nel nord del paese. E puntualizza: ''Tutto entro il 2010''. La ricerca e l'utilizzo di etanolo prodotto da biomasse non e' nuovo. Risultati soddisfacenti sono gia' stati registrati in Brasile ed in alcuni stati americani. Tuttavia quel che distingue l'esperimento omanita e che potrebbe imporlo come pioniere assoluto nella ricerca di carburanti alternativi bio-compatibili e' che per la produzione del carburante non verra' abbattuto alcun albero. ''Il nostro metodo non avra' ripercussioni sul raccolto dei datteri o sull'ambiente'', spiega Al Harthy. ''Abbiamo sviluppato un enzima che sara' in grado di estrarre biomasse di cellulosa dalla palme''. La Ogec, che prevede di ultimare la costruzione dell'impianto di Sohar nei primi mesi del 2008, sta cercando la collaborazione di laboratori occidentali per il perfezionamento della tecnica, ma anche investimenti per almeno 105 milioni di euro per un'impresa che dovrebbe fruttare solo nel primo anno, oltre 167 milioni di euro. Globalmente la domanda energetica e' destinata a crescere del 50% entro il 2030 con investimenti cumulativi stimati a 20 trilioni di dollari, il 40% dei quali concentrati nel settore del petrolio e del gas naturale, e' emerso alla 15/ma sessione della commissione Onu sullo sviluppo delle energie sostenibili che si e' svolta a maggio. Parte di questi saranno utilizzati per 'ripulire' le tecnologie gia' impiegate per la produzione di idrocarburi derivati da fossili, altra allo sviluppo di risorse energetiche alternative, come nel caso dell'Oman. Al Harty, che da 18 mesi alimenta ''senza problemi'' le automobili di tutta la sua famiglia con l'etanolo, prevede un iniziale ingresso nel mercato basato sulle attuali 80.000 palme da dattero in grado di produrre circa 900.000 milioni di tonnellate di combustibili all'anno. Un piano strategico decennale sostenuto dalle autorita' omanite prevede tuttavia la coltivazione di 10 milioni di palme da dattero, che crescono naturalmente nel sultanato e che non richiedono dispendio di acqua per il loro mantenimento. Nei piani dell'impresa omanita pero' non ci sono solo automobili e distributori di bio-benzine, ma anche approvvigionamento di centrali elettriche ed esportazioni di oltre l'80% del prodotto ottenuto principalmente verso Europa, India e Cina.(ANSA). COR-AH (Alessandra Antonelli)

www.ansa.it